Come misurare il ROI sui Social Media
Quando stamattina ho letto il post in cui il Tagliaerbe affermava che nessuno misura il ROI sui Social Media, ammetto di essere rimasto un attimo spiazzato dall’acidità e dall’astio che trasparivano nei confronti di quello che è parte del mio lavoro: il Social Media Marketing.
Poi ho riflettuto, ho valutato, ho pensato che il Taglia è uomo di spessore e acume enormi e ho concluso: vuole provocare la discussione! Scriverò un post di risposta! Ed eccomi qui…
La discussione si è già ben delineata nei commenti a quel post. Aggiungo solo un paio di punti:
1.La questione (IMHO) non è tanto “Meglio Social Media Marketing o Display?”. Di questo si è discusso molto e le conclusioni sono soggettivamente diversificate… “Il banner è morto, viva il banner” e robe del genere…
Che oggi le persone siano presenti e si scambino opinioni relative a brand e prodotti sui social network è un fatto, e quindi cambia la domanda da porsi: “Come misurare il ROI sui Social Media?”.
2. Misurare il ROI sui Social Media è difficile ma non impossibile. E non sono io il primo e l’unico a dirlo…
Riporto qui delle interessanti slide sul tema di yongfook CEO/Founder di Egg Co. e creatore di Sweetcron:
In breve: le campagne di Social Media Marketing hanno numerosi “obiettivi” qualitativi (fedeltà, brand awareness, engagement, interazione)… il punto è “tradurre” (aggiungere a) questi obiettivi in (dei) numeri.
Il trucco sta nell’impostare il tutto fin dall’inizio: cosa volgiamo misurare? O meglio, cosa ci serve misurare? Quali sono i Key Performance Indicators (KPI) più adatti all’attività dell’azienda, al prodotto da promuovere…
I KPI giusti NON possono essere (ovviamente) il numero di follower su Twitter, di fan su Facebook, di views su YouTube… sarebbe ovvio, scontato, inutile fermarsi a questi numeri.
I KPI giusti vanno scelti in base all’obiettivo della campagna. E qui yongfook porta più esempi pratici (che non riporto perchè potete leggerli nelle slide).
La questione ora è (come sottolinea il Tagliaerbe): perchè nessuno (o quasi) misura ilROI dei Social Media?
Perchè nessuno (o quasi) insegna ai responsabili delle aziende come farlo!
Perchè è comodo (per alcuni consulenti e/o agenzie) lavorare senza avere parametri di riferimento a cui rapportare l’efficacia del proprio lavoro!
Comodo. Ma alla lunga (sicuramente) non redditizio.
Come ho già risposto sul blog del Taglia basta impostare semplici indagini qualitative. Solo che le indagini qualitative sono difficili da progettare e sistematizzare. Ho letto il PDF tempo fa ed è fatto molto bene. Domenico il 16 aprile ha parlato di questo problema sul blog, lascio il link http://www.socialmediamarketing.it/social-media-monitoring-faq/
Metodi per calcolare il Roi ce ne sono insomma. Basta non essere pigri…
Infatti Jose, concordo in pieno… Basta volerlo fare. 😉
Davide, concordo con la tua analisi (e anche sul fatto che il post di Taglia voleva essere una provocazione).
Finora nel SMM si è pensato più a quanto sia fico che alla sua reale utilità. Questo è stato favorito sia dall’ignoranza delle aziende che si sono piegate “alla moda”, sia dalla furbizia delle agenzie che l’hanno cavalcata.
Il problema comincia a manifestarsi adesso, dove con la conoscenza condivisa e l’accettazione di determinati strumenti si sono scoperti gli altarini ed è emersa l’esigenza di valutare l’efficacia di un’azione sui social media.
Eh già Enzo… Era proprio questo che volevo dire con il mio “Comodo. Ma alla lunga (sicuramente) non redditizio.” 😉
Davide
misurare il Roi o quello che sia dei social media è un problema delle aziende … nel senso che necessita impegno prima da parte loro e poi da parte nostra (agenzie). Bisogna definire i kpi adatti ai social media … e spesso non sanno come farlo, o non hanno tempo; bisogna monitorare una serie di parametri (da fissare preventivamente) …. bisogna darti supporto tecnico per implementazioni varie etc etc etc … Le metriche che funzionano per un industry possono non funzionare per un’altra etc etc etc …
Insomma un sacco di lavoro per l’azienda …. molto meglio il report di un adserver dopotutto !
Se poi consideriamo l’investimento annuo delle aziende sui social media … beh allora sembra sciocco persino a me provare a cercare una metrica ad-hoc … potrebbe costare più dell’intera campagna.
Ciao Arnesko, quale onore! 😛
Sono d’accordissimo con tutto, tranne che con quel “il problema è delle aziende”… Suona quasi come un “me ne lavo le mani” di pilatiana memoria…
Io credo che sia sì un problema dell’azienda ma noi (e mi ci metto anche io, eh) abbiamo il compito di aiutare l’azienda a risolverlo questo problema.
Ec omunque non è vero che le aziende non si preoccupano di misurare l’effetto del SMM; certo è difficile a volte soggettivo ma difficilomente le aziende buttano via soldi senza guardare ai risultati, poi se volete si può discutere sulla validità degli strumenti utilizzati
Grazie Marilena, la voce della “parte aziendale” mancava in questa discussione…
Proprio perchè “difficilmente le aziende buttano via soldi senza guardare ai risultati”, secondo me è necessario trovare metriche condivise tra azienda e agenzia/consulente. 🙂
Quello di Vitrue (IMHO) è davvero troppo generico come indice…
Suggerisco a tale proposito il SMI della Vitrue http://vitrue.com/smi/
Sì indubbiamente, l’indice della Vitrue è assolutamente generico ma è interessante da valutare nell’ambito di un gruppo di aziende (es. competitors) in diversi intervalli temporali per delineare eventuali tendenze; ogni buona ricerca poi deve procedere per diversi punti di vista e quindi un unico indice sicuramente non basta.
Davide scusa la risposta a singhiozzo …
si hai ragione … sono stato troppo rigido ma tu per fortuna hai interpretato bene il mio pensiero.
Sottolineo però il fatto che non è un lavarsene le mani … magari potessimo 🙂 quanto piuttosto un responsabilizzare l’azienda ad assumersi qualche onere in più e qualche impegno … in questa direzione dobbiamo impegnarci come agenzie.
Per quanto riguarda Vitrue … concordo sul fatto che sia generico ed alla lunga inutilizzabile … però è un buon punto di partenza.
Concordo Gianluca. Grazie dei singhiozzi… 🙂